ALTRE CASE SOVRANE LAVARELLO LASCARI PALEOLOGO COSTANTINOPOLI SERBIA   NEMAGNA PALEOLOGO  FOCAS FLAVIO ANGELO DUCAS COMNENO GAGLIARDI DE CURTIS Innumerevoli sentenze hanno riconosciuto a Sua Altezza Imperiale il principe Don Marziano II Lascaris Comneno Flavio Angelo Lavarello Ventimiglia di Turgoville le sue  spettanze ne riportiamo alcune. Con Sentenza 28 maggio 1947 del Tribunale Civile di Napoli IV sezione Reg. Uff. Atti giudiziari 6 giugno 1947  su ricorso di Raffaele Tibaldi tendente ad ottenere l’annotazione al proprio atto di nascita dei Titoli di Conte Palatino, Gran Croce di Giustizia e Balì di Castelforte e Ausonia conferiti da Marziano II in data 23 settembre 1946 e 24 febbraio 1947 si dimostra il pieno riconoscimento del Tribunale sulle indicate titolature ed onoreficienze e motivando come dalla legittimità del conferimento derivi all’insignito la legittimità dell’uso di tali Onori, ordina all’Ufficiale dello Stato Civile di Ausonia l’annotazione richiesta. Con Sentenza della VII sezione n° 23828/48 R.G. 5143- bis Pretura di Roma 10 settembre 1948 si parla dell’Ordine Costantiniano istituito da Costantino nel 312 e si riconosce a Sua Altezza Imperiale il principe Don Marziano II Lascaris Comneno Flavio Angelo Lavarello Ventimiglia di Turgoville il potere di tutti gli atti di sovranità che competono alla Corona Lascarense quale indiscussa ed indubitabile Sovranità ancor se spodestata, ma che conserva a tutti gli effetti le prerogative di Casa Regnante. Si deliba che spetta il trattamento di Maestà e che tra le proprie facoltà vi è quella di concedere Ttitoli Nobiliari e Gradi Cavallereschi [...]. Con Sentenza  n° 114/49 R.G. 1949 della Pretura di Vico del Gargano esaminato uno Stato Nobiliare che prende le mosse dalla concessione di un Titolo di Principe di Bellaria emanata dal nonno di Marziano II , Francesco I, il 27 giugno 1916 si riconosce a Sua Altezza Imperiale il principe Don Marziano II Lascaris Comneno Flavio Angelo Lavarello Ventimiglia di Turgoville la spettanza dei titoli di “Basileus” titolare di Costantinopoli; Capo della Casa Lascaris Comneno; Despota di Nicea e della Bitinja; erede Porfirogenito dei Nemanja Paleologo; Pretendente all’imperiale trono di Bisanzio e di erede della dinastia del Sacro Impero di Oriente ovvero dell’Augustissima Comnenia dei Principi Lascaris, che si ricongiunge all’Imperatore Costantino il Grande, nonchè la capacità di compiere atti        di sovranità quale Porfirogenito e continuatore di una Augusta Stirpe già Sovrana, e per di più spodestata senza “debellatio” che, oltre a conferire Gradi Cavallereschi dell’Ordine del suo patronato, concede anche titoli nobiliari e di volontaria giurisdizione. Dichiara l’Ordine Costantiniano patrimonio inalienabile della Corona. Conclude tale sentenza che Messeni Emanuele “ha il diritto di usare pubblicamente e liberamente il Titolo di Principe di Bellaria”. Con Sentenza  n° 256 R.G. 1950 del 27 marzo 1950 del Tribunale di Perugia in sede Civile,  in cui si osserva il riconoscimento del Titolo di Conte concesso il 31 maggio 1946 al N.H. Ulisse del Commoda, si ribadiscono le spettanze dinastiche in capo a Marziano II già esposte nelle precedenti sentenze e riconosce con Decreto sia l’investitura del Titolo comitale trasmissibile in perpetuo, sia il possesso dello stemma gentilizio successivamente registrato nello Stemmario Eugubino del Comune di Gubbio. Con Sentenza n° 789/64 Reg. Gen. n°4567/63 Corte Suprema di Cassazione sezioni riunite R.G. 7642/63 su ricorso proposto da Lavarello Marziano avente per oggetto la modificazione da apportarsi presso lo Stato Civile del Comune di Roma, secondo quanto proposto con la citazione del 28 giugno 1963 oltre a ribadire quanto già detto nelle sopra citate sentenze si accoglie la richiesta del convenuto e pertanto di ordina all’Ufficiale di Stato Civile del Comune di Roma di apportare le relative modifiche: Marziano, Giuseppe, Pio, Maria, Francesco Lavarello, nato e dimorante in Roma e precisamente nato il 17 marzo 1921, succeduto nella linea paterna Lavarello del Bosco, - Ceva - Buonaparte - Clavesana il 3 aprile 1943, preconizzato successore di Nicola di Costantinopoli di Serbia; con ciò si è esercitata “l’actio familiae excundae” che serve come serviva per i romani ad eliminare qualsiasi controversia od incertezza. Dall’esame del completo genealogico di Casa Flavia, come appare in atti, osservasi riaperta la successione Romano-Monferratese il 27 gennaio del 1948, con la morte senza discendenti diretti di Nicolas Nematic’ Palaiologos Oursions Angélos Komnênos avvenuta in Napoli. A partire da tale data la prima a beneficiare della preminenza primigeniale fra tutte le linee familiari e con precedenza assoluta ed incontestabile su ogni altra familiarità precostituita è quella di Anselmo di Monferrato stipite dei Marchesi del Bosco. Si ordina che avvengano le seguenti modificazioni: MARZIANO II LAVARELLO LASCARI PALEOLOGO BASILEO DI COSTANTINOPOLI - SERBIA”. Nel 1909 fu legalmente riconosciuto il Principe Nicola Nemagna Paleologo quale discendente in linea retta primogenita dal Despota Simone Nemagna di Serbia morto nel 1371 fratello dell’Imperatore Stefano Dusciano, e da sua moglie Tommasa Orsini- Angelo- Comnena, Despina di Epiro 1358, e quindi, erede dei loro diritti agnatizi, cognomi, titoli, dignità, stemmi, ecc. Ricordiamo fra questi il Principato o Patronato del Sacro Imperiale Ordine Costantiniano Nemagnico di Santo Stefano. In merito citiamo alcune sentenze: Sentenza del Tribunale Civile e Penale di Avezzano 3 dicembre 1914; Sentenza n° 102 della Pretura del Mandamento di Casoria del 10 luglio 1945; Sentenza del Tribunale Civile e Penale di Napoli 18 luglio 1945 4^ sezione del Tribunale Civile di Napoli. Con Sentenza del Tribunale Civile e Penale di Napoli 18 luglio 1945 4^ sezione del Tribunale Civile di Napoli e succesivamente con sentenza 07-08-1946, n. 1138, IV Sezione, del Tribunale di Napoli furono riconosciute a S. A. I. Don Antonio Focas Flavio Angelo Ducas Comneno De Curtis di Bisanzio Gagliardi, Porfirogenito della stirpe costantiniana dei Focas Angelo Flavio Ducas Comneno, nato a Napoli il 15 febbraio 1898 e deceduto in Roma il 15 aprile 1967, principe imperiale di Bisanzio, principe di Cilicia, principe di Macedonia, principe di Tessaglia, principe di Ponto, principe di Illiria, principe di Moldavia, principe della Dardania, principe del Peloponneso,ecc., le sue spettanse dinastiche come erede di Costantino I Magno Imperatore e discendente legittimo della più antica dinastia imperiale bizantina vivente. Il tutto senza occorrere di esservi autorizzato dalla Consulta Araldica non trattandosi di concessione Sovrana, sibbene di una qualifica di una definizione di stato personale, che, come ben disse il Tribunale di Avezzano nella sentenza del 18 giugno 1914, vale  a significare, per chi se ne fregi, la propria discendenza  legittima da una famiglia già Sovrana. Qualifica nativa e non dativa. La Regia sentenza 475/1945, infatti, cit., decise che il principe Antonio De Curtis-Gagliardi è “ discendente diretto mascolino legittimo della famiglia imperiale dei Griffo-Focas […], con gli onori e diritti di Conte Palatino, oltre agli altri titoli, onori e diritti che gli competono per la predetta discendenza. ” La sentenza 1138/1946, cit., ordinò all’ufficiale dello stato civile di Napoli di rettificare l’atto di nascita di Antonio De Curtis-Gagliardi, annotando in calce allo stesso atto che “ compete al neonato la qualifica di Principe ed il trattamento di Altezza Imperiale, quale rappresentante, in linea diretta, mascolina e legittima, della più antica dinastia imperiale bizantina vivente. ” In seguito, il tribunale di Napoli, con sentenza 01-03-1950, definì S. A. I. Antonio “erede e successore delle varie dinastie bizantine dell’Imperatore Costantino il Grande” ordinando all’ufficiale dello stato civile di Napoli di rettificare l’atto di nascita del Principe “nel senso che vi si legga: Focas-Flavio-Angelo-Ducas-Comneno De Curtis di Bisanzio Gagliardi Antonio.” La citata sent. 1138/1946 ordinò “altresì all’Ufficiale dello Stato Civile di Roma di annotare in calce all’atto di nascita della figlia del Principe Antonio De Curtis, a nome Liliana, la qualifica di Principessa.” Con sent. 1° marzo 1950, infine,  il tribunale civile di Napoli, IV sezione, ordinò “all’ufficiale dello stato civile di Roma di procedere a simile rettifica del cognome della Principessa Liliana de Curtis Griffo Focas, figliuola di detto Principe Antonio ”, nel senso che vi si legga “Focas Flavio Angelo Ducas Comneno De Curtis di Bisanzio Gagliardi” e affermò che “gli Imperatori Bizantini erano successori ed eredi di tutti i diritti despotali, onori e titoli degli Imperatori che li avevano preceduti. Pertanto, non v’ha dubbio che il ricorrente, quale unico erede e successore vivente delle varie dinastie bizantine, dall’Imperatore Costantino il Grande in poi, riassumendo nella sua persona tutti i diritti, onori e titoli che essi godevano, abbia anche il diritto incontestabile di riprendere tutti i titoli di cui le loro famiglie si fregiavano”. NOTIZIE Con Sentenza del 12 maggio 2012 iscritta al n. 281/2012 R.G.V.G. del Tribunale Ordinario di Massa, resa esecutiva nel territorio della Repubblica con Decreto Presidenziale del 22 maggio 2012, irrevocabile il 25 febbraio 2013, ha deciso che al Dott. Luigi Mario Picco nato a Iglesias il 15 luglio 1958, legittimamente ed irrevocabilmente spettano tutte le qualità, diritti e prerogative del suo dante causa Marziano II. BIBLIOGRAFIA Marziano II Lavarello Lascari “Dissertazione Moderna Sulle Origini Tradizionali e Storiche della Famiglia di mio Padre.” Collana Storica Bizantina Vol. I 1954; Familien - Archiv Röltgen “Fürsten Lavarello” Essen 1971; Graf Prof. Dr. Johannes von Schmitt “L’ex Regno di Serbia dinastie insegne e distinzioni” Essen 1973; Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana del 15 marzo 2013 Parte III n.11 pag. 11 inserzione 44.  NAVIGAIOSI DI LEMNOS In data 14 dicembre 2009, in Italia con atto notarile è stata fondata dal legittimo discendente di Maria Navigaiosi ultima Granduchessa di Lemnos la Serenissima Casa Granducale di Lemnos. La Fons Honorum dell’attuale Principe, Granduca di Lemnos, Granduca dell’Impero latino d’Oriente e Sovrano Gran Maestro dell’Ordine Costantiniano di propria collazione è stata ampiamente e irrevocabilmente accertata con Sentenza avente gli effetti di sentenza pronunciata dall’autorità giudiziaria della Repubblica italiana in data 29 maggio 2007, iscritta al n. 59/2008 di ruolo generale della v.g. del tribunale ordinario di Ragusa, resa esecutiva con decreto del presidente di detto Tribunale ordinario in data 31 gennaio 2008 e passata in cosa giudicata. LA BRUNA ANGELO DUCAS LASCARIS DI COSTANTINOPOLI  Con Sentenza pronunciata in Ragusa il 21 dicembre 2009 dal Tribunale Civile Internazionale - Organo Permanente della Corte Europea di Giustizia Arbitrale di Ragusa, irrevocabile il 21 giugno 2010, iscritta al n° 6/2010 di ruolo generale della volontaria giurisdizione del Tribunale Ordinario di Ragusa, resa esecutiva con decreto del Presidente di detto Tribunale Ordinario in data 12 gennaio 2010, notificata ai terzi mediante avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana dell’ 8 luglio 2011, parte III, n. 27, pag. 17. Irrevocabilmente ha attribuito e riconosciuto ad Erminio La Bruna Angelo Ducas Lascaris di Costantinopoli le seguenti qualità, diritti e prerogative: a) le qualità ed i titoli di Altezza Imperiale, di Principe Imperiale e di Pretendente al Trono dell’Impero Romano d’Oriente o di Costantinopoli; b) il diritto di qualificarsi legittimamente Sovrano e Capo di Nome e d’Arme della Casa Imperiale La Bruna Angelo Ducas Lascaris di Costantinopoli, con diritto per sé e per i suoi successori legittimi all'infinito, maschi e femmine, a tutte le qualifiche, prerogative attributi e trattamenti del rango, con facoltà di usare stemmi, titoli e qualifiche che gli appartengono per diritto dinastico; c) il diritto di promulgare lo Statuto di Famiglia della Casa Imperiale La Bruna Angelo Ducas Lascaris di Costantinopoli; d) le qualità di soggetto di diritto internazionale e di Gran Maestro degli ordini dinastico- familiari ergo non nazionali ai fini della legge 3 marzo 1951, n. 178: Principe Gran Maestro del Sovrano Ordine dei Cavalieri di San Nicola. Principe Gran Maestro del Sovrano Ordine Costantiniano di San Giorgio degli Angeli di Bisanzio; e) la pretensione sui titoli Sovrani di Imperatore Titolare di Costantinopoli, di Principe Imperiale di Bisanzio, di Principe di Cilicia, di Principe di Macedonia, di Principe di Tessaglia, di Principe di Ponto, di Principe della Dardania, di Principe del Peloponneso, di Duca di Epiro, di Duca di Drivasto e di Duca di Durazzo; f) le prerogative sovrane connesse allo jus majestatis ed allo jus honorum, con facoltà di conferire, rinnovare, riconoscere stemmi gentilizi, titoli nobiliari del mio casato, con o senza predicato, trasmissibili o non, titoli onorifici e cavallereschi relativi agli ordini dinastici familiari e non nazionali, nonché di creare nuovi ordini; g) il diritto di aggiungere al cognome La Bruna i cognomi di Angelo Ducas Lascaris, in modo che il cognome risulti La Bruna Angelo Ducas Lascaris; 1) il nome e cognome Erminio La Bruna Angelo Ducas Lascaris deve essere preceduto dal trattamento di Altezza Imperiale e dalla qualifica ereditaria di Principe Imperiale, e deve essere seguito con il predicato “di Costantinopoli”, in modo che il nome e cognome completo risulti essere il seguente: “Sua Altezza Imperiale il Principe Imperiale Erminio La Bruna Angelo Ducas Lascaris di Costantinopoli”. Leggi l’intervista al Principe alle pag. 62 e 63 della rivista al link sotto: http://issuu.com/slide_italia/docs/slide_19 NOTIZIE DEGLI ANTICHI SOVRANI DEI SERBI E ROMENI ANNO 1911 MARZIANO II NELLA RESIDENZA ROMANA FOTOGRAFIA DI S.A.I. MARZIANO II